Programmi ambulatoriali

La cooperativa Gruppo Incontro ha voluto istituire un Servizio di Valutazione e Orientamento, propedeutico all’inserimento dell’utenza nei vari programmi di trattamento che, di concerto con il Servizio pubblico inviante, provvede ad una valutazione iniziale del paziente, attraverso colloqui e somministrazione tests psicodiagnostici.
Il colloquio di valutazione, presso la Cooperativa Gruppo Incontro, in passato era denominato “filtro” e verteva sulla disponibilità al cambiamento e sulla valutazione del processo decisionale/motivazionale dell’utente rispetto alla possibilità di inserimento in comunità.
Negli ultimi anni, l’inserimento di figure professionali quali lo Psicologo clinico ha di fatto trasformato la natura dell’intervento. Il colloquio di valutazione ha così acquistato una complessità che lo definisce come specifico intervento psicologico e lo connota come momento a se stante rispetto all’eventuale successivo percorso residenziale di trattamento. In tal modo viene riconosciuta una potenziale funzione di cambiamento anche a quei processi valutativi che non sfociano in un ingresso in comunità, a causa di abbandoni, rinunce o invii in altre strutture.

Utilizzando un’espressione di Ponti (1986), nel colloquio di valutazione “lo psicologo non è dalla parte del soggetto ma davanti a lui”. Occorre avere consapevolezza del proprio mandato valutativo, che non esclude tuttavia la possibilità di perseguire fini che siano anche terapeutici. Spesso, nel colloquio di valutazione, il “bisogno” che emerge non è di chi si sottopone (o viene sottoposto) al colloquio stesso: la committenza non coincide quasi mai con l’utenza, e scopo del colloquio diventa fornire ad altri, i servizi invianti e gli operatori che eventualmente lo prenderanno in carico, informazioni sulla personalità in relazione alla genesi e alla dinamica dell’abuso di sostanze, alle indicazioni per il trattamento, ed alla previsione del comportamento in comunità e in gruppo.

Parallelamente lo psicologo si pone come obiettivo specifico una sensibilizzazione dell’utente al significato negativo ed autodistruttivo che hanno il suo stile di vita e le compensazioni adottate fino a quel momento, mirando ad un orientamento e ad una presa di coscienza da parte dell’utente rispetto alla possibilità di usare se stesso in maniera positiva e costruttiva, migliorando la qualità della propria vita. La specificità dell’intervento richiede allo psicologo l’abilità di saper modulare in sé tecniche di comunicazione molto diverse, quali l’”Intervista” e la “Raccolta di storie di vita” (Mannetti, 1998), e la capacità di passare, in modo flessibile e a seconda del bisogno, da un ruolo direttivo ad uno più interlocutorio.

Sede operativa: i colloqui possono essere svolti nelle città di Pistoia, Roma e Narni, nell’intento di venire incontro quanto più possibile ai bisogni delle famiglie e dei Servizi Invianti.

Per informazioni: Tel. 0573.504344 Cell. 347.9301864

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